mercoledì 11 giugno 2014

CEMENTO.....

Tav, mobilitazioni in tutta Italia contro “le grandi opere inutili”

Tav, mobilitazioni in tutta Italia contro “le grandi opere inutili”

OMBARDIA

Lombardia soffocata dal cemento, la Regione accelera su una legge contro il consumo di suolo

Secondo i dati Legambiente in 50 anni abbiamo perso un quarto delle terre coltivabili. Il rapporto 2014 sul consumo di suolo propone nuove regole per arginare le cattiva gestione del territorio
Ingrandisci testo Riduci testo  |   Versione stampabile Stampa  |   Invia articolo a un amico Invia   |   Scrivi alla redazione Scrivi
immagine di separazione
È stato presentato oggi, giovedì 5 giugno, il rapporto 2014 del Centro ricerca sui consumi di suolo.
Uno studio realizzato da Legambiente, dall'Istituto nazionale di Urbanistica e dal Dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano. Il rapporto, pubblicato grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, rappresenta un esempio di sinergia positiva tra enti ed istituzioni diverse, accomunate da un unico obbiettivo: fornire una risposta efficace al consumo di suolo. Un tema su cui Legambiente aveva avanzato un disegno di legge di iniziativa popolare nel 2009 e che vede ora in prima fila anche tre Regioni italiane, Lombardia, Veneto e Toscana.

Nello specifico il rapporto non si concentra sui numeri, bensì sulle politiche, sulle proposte e sugli orientamenti emergenti nelle tre regioni in cui la discussione sul consumo di suolo ha acquisito sostanza e spessore istituzionale. In Toscana e Lombardia infatti l'elaborazione dei testi di legge sull'argomento procede a passo spedito. In particolare in Lombardia il progetto di legge nato su impulso della maggioranza e ora all'esame della Commissione Territorio del Consiglio Regionale è atteso per le votazioni in aula nel prossimo mese di luglio.

«La proposta di legge lombarda introduce strumenti adeguati a scoraggiare il consumo di suolo, certo è che agire è divenuto un'urgenza, per questo la legge deve farsi carico da subito della regolazione degli usi del suolo e non aspettare che l'attuale ciclo di pianificazione si concluda - rilevaAndrea Arcidiacono, docente del Politecnico e membro del direttivo nazionale di INU - perchè mentre noi discutiamo, i comuni continuano a pianificare enormi sacrifici di suolo. Basti pensare che nei PGT approvati fino a inizio 2014 sono previste urbanizzazioni su oltre 41.000 ettari di suoli liberi: un valore ancora più alto di quello realmente registrato nell'ultimo decennio e che non può essere dato per acquisito».

Da Legamabiente fanno sapere che è ingeneroso scaricare tutte le responsabilità sugli enti locali, perchè in tempi di depressione del mercato immobiliare, i maggiori propulsori di consumo di suolo sono a livello di organi centrali, Stato e Regioni, che, attraverso programmi di infrastrutture, soprattutto strade e autostrade, determinano un' elvata urbanizzazione del territorio a cui si somma quella indotta dalle scelte urbanistiche locali.
«Finchè i suoli liberi continueranno a costituire gli spazi più redditizi per localizzare interventi immobiliari, parlare di rigenerazione urbana o di edilizia del recupero resterà poco più che un esercizio retorico - conclude Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - davvero sarebbe inconcepibile che l'atteso nuovo ciclo dell'edilizia riproponesse lo spreco di spazi e di risorse territoriali che lo ha contraddistinto nell'ultimo cinquantennio, in cui la Lombardia ha perso un quarto delle sue terre coltivate, invece che recuperare il tantissimo dismesso che c'è nelle città e farne occasione di rilancio, qualificazione e competitività dell'intera infrastruttura urbana presente nella nostra Regione». 
5/06/2014
lL'ITALIA E' SEMPRE DI PIU' UNA NAZIONE

FONDATA SUL CEMENTO ( MAGARI
 
ANCHE DI DUBBIA QUALITA')

MA ANCHE DA  "DUBBI"  DI CHIARA ED 

EVIDENTE QUALITA'.



Nessun commento:

Posta un commento