venerdì 3 ottobre 2014

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Rivolta a Hong Kong, lacrimogeni sulla folla. Pechino invia i soldati

La Cina cerca di addomesticare le future elezioni locali. Tradita la promessa di garantire una piena democrazia

Alla fine i nodi di Hong Kong sono venuti al pettine e ora c'è il rischio che scorra il sangue in una specie di Tienanmen un quarto di secolo dopo quella che insanguinò Pechino nel giugno 1989.
Poliziotti spruzzano spray irritante al peperoncino contro i dimostranti nel centro di Hong Kong
La pretesa del regime cinese di addomesticare le prossime elezioni a suffragio universale per il consiglio locale sta scatenando la protesta non solo di decine di migliaia di studenti, ma anche di altrettanti cittadini adulti, ormai consapevoli che nella ex colonia britannica si sta vivendo un passaggio chiave e che in gioco c'è la possibilità stessa di vivere in una società libera.
La grande folla che ormai da tre giorni occupa il centro della città e assedia la sede del governo chiedendo democrazia vera e non un surrogato al servizio di Pechino non intende mollare ma è sempre più in difficoltà. Nel quartiere della finanza ci sono stati violenti scontri, ma fino alla tarda serata di ieri la polizia si era «limitata» a usare lacrimogeni e idranti, mentre i movimenti dei manifestanti erano ostacolati non solo da cordoni di agenti in tenuta antisommossa ma anche dal blocco di internet imposto dalla polizia nei quartieri centrali di Hong Kong per impedire ada esempio comunicazioni rapide via twitter.
Verso la mezzanotte, però, gli studenti organizzatori della più grande manifestazione di protesta contro Pechino a Hong Kong dal 2005, occupando oltre 800 metri della grande arteria stradale che divide la città, hanno annunciato su Facebook che si ritirano dal centro perché avvertiti che la polizia intende usare anche pallottole di gomma. La protesta è però proseguita più a nord, verso Kowloon. I circa settemila militari della guarnigione cinese a Hong Kong sarebbero pronti a usare la forza e circola voce che siano state procurate migliaia di uniformi della polizia locale per farli sembrare più rassicuranti agenti.
Lo stesso Chan Kin-man, leader del movimento Occupy Central che prende di mira la grande finanza locale connivente con Pechino per garantire i propri profitti, ha invitato i manifestanti a ritirarsi: «È una questione di vita o di morte e noi poniamo la sicurezza della gente al primo posto. Ritirarsi non significa arrendersi...continueremo la lotta». Anche il cardinale Joseph Zen, fino al 2009 arcivescovo di Hong Kong e in prima fila con gli organizzatori della protesta, ha esortato tutti a tornare a casa: «È molto chiaro che non ci può essere alcun dialogo con questo regime. Una vittoria che richieda il sacrificio di vite non è una vittoria».
Le parole del cardinale centrano il punto. Il presidente cinese Xi Jinping non intende concedere alcunché ai fautori della democrazia a Hong Kong. Come tutti i dittatori, sa bene che permettere un libero confronto di opinioni è il primo passo verso la caduta certa di un regime a partito unico come quello del partito comunista in Cina. Per questo sta truccando le carte a Hong Kong, nonostante la promessa fatta oltre vent'anni fa dal suo predecessore Deng Xiaoping alla allora premier britannica Margaret Thatcher di garantire per un altro mezzo secolo le libertà democratiche nella colonia poi ceduta a Pechino nel 1997.
La formula «un Paese, due sistemi» è troppo rischiosa per essere onorata fino in fondo. Xi pensa quindi di addomesticare l'elezione popolare del Chief Executive nel 2017 facendo preventivamente scegliere i candidati in una rosa ristretta e a lui gradita da una «commissione elettorale» asservita. Un trucco che a Hong Kong, dove l'informazione e l'accesso a internet sono ancora sufficientemente liberi, hanno preso molto male.
 


ECCO QUI, DI POCHI MINUTI FA 
L'ESEMPIO PIU' CLASSICO DEGLI
ERRORI DI "POSIZIONAMENTO"
( VEDI: laleggedei2000 PROFILER )
NON C'E' PIETA': E' UNA QUESTIONE FISICA , E COME VOLER PARAGONARE UN MASSO  DA 10 TONNELLATE LUNGO 10 METRI AD UNA NUVOLA LUNGA 10 METRI ( E CON LA STESSA FORMA DEL MASSO ) MA DI PESO OVVIAMENTE DIVERSO.
QUALSIASI NAZIONE CHE HA CONDIVISO ESPERIENZE CINESI NEL SUO TERRITORIO HA IN COMUNE CON LE ALTRE LA TOTALE IMBECILLITA' A NON AVER VALUTATO LA VERA POSIZIONE DI TALI SOGGETTI E COME REGOLARE LA COSA.
ALCUNE STANNO APPENA ADESSO ACCORGENDOSI DELLO SCARSO VALORE AGGIUNTO CHE POSSONO APPORTARE, ANCHE SE APPARENTEMENTE ABBIANO PREZZI CONCORRENZIALI. I PRIMI,E PIU' DIRETTI INTERESSATI SAREBBERO PROPRIO I CINESI,CHE DOVREBBERO REALIZZARE CHE 
"FARE FAMIGLIE " COME DICONO LORO SERVE SOLO A QUELLI CHE USANO QUESTO MECCANISMO PER APRIRE QUALCHE BEL SITO COMMERCIALE IN VARIE CITTA', E SOPRATTUTTO  CENTINAIA DI SALE MASSAGGIO E DI SCOMMESSE, SATURE DELLE PERSONE CHE LORO INTENDONO "PAESANI AFFIDABILI" CHE SEGUONO LA MILLENARIA "CULTURA" ( SAREBBE MEGLIO CHIAMARLA MANCANZA DI CULTURA)

 HERE HERE, A FEW MINUTES AGO

EXAMPLE MORE 'OF CLASSIC

ERRORS "POSITIONING"

(SEE: laleggedei2000 PROFILER)

THERE 'Pieta': 'A MATTER PHYSICS, AND HOW YOU WANT TO COMPARE A BOULDER OF 10 TONS TO 10 METERS LONG LONG CLOUD 10 METERS (E WITH THE SAME FORM OF BOULDER) WEIGHT BUT OBVIOUSLY DIFFERENT.

ANY COUNTRY THAT HAS SHARED EXPERIENCE CHINESE IN ITS TERRITORY HAS IN COMMON WITH OTHER THE TOTAL imbecility 'NOT HAVE JUDGED THE TRUE POSITION OF SUBJECTS AND HOW TO ADJUST THE THING.

SOME ARE JUST NOW realizing OF LOW VALUE ADDED THAT CAN MAKE EVEN THOUGH APPARENTLY HAVE COMPETITIVE PRICES. THE FIRST, AND MORE 'OWN THE CHINESE ARE INTERESTED PARTIES, WHICH SHOULD REALIZE THAT

"MAKING FAMILY" HOW TO SAY THEIR IS ONLY TO THOSE WHO USE THIS MECHANISM TO OPEN SOME NICE COMMERCIAL SITE IN VARIOUS CITIES ', AND ABOVE ALL HUNDREDS OF SALT MASSAGE AND BETTING, SATURATED THE PEOPLE THAT THEY INTEND "VILLAGERS RELIABLE" FOLLOWING THE ANCIENT "CULTURE" (better to call it WOULD LACK OF CULTURE)





 
     



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